L’importanza dell’ascolto e dell’intervento sociale per i debitori pignorati
Il fenomeno del pignoramento rappresenta oggi una delle manifestazioni più drammatiche dell’indebitamento privato. Esso non riguarda soltanto l’aspetto economico e giuridico della perdita di beni, ma coinvolge in modo profondo le dimensioni psicologiche, familiari e sociali delle persone colpite.
Nel contesto di un sistema economico fragile e segnato da instabilità lavorativa, molti cittadini si trovano esposti a situazioni di insolvenza che evolvono in procedure esecutive. In tali circostanze, l’intervento sociale e l’ascolto attivo assumono un valore centrale, non solo come strumenti di supporto, ma come azioni di tutela della dignità e dell’inclusione sociale.
Il pignoramento non è un evento puramente giuridico: è un trauma economico-esistenziale.
Per chi lo subisce, comporta un senso di fallimento, vergogna e isolamento. Il rischio è quello di un progressivo allontanamento dalle reti familiari e amicali, con effetti che possono tradursi in stress cronico, ansia, depressione e sfiducia nelle istituzioni.
Le famiglie pignorate spesso affrontano:
- perdita di autostima e fiducia nel futuro;
- rottura dei legami sociali;
- difficoltà nell’accesso ai servizi di base;
- precarietà abitativa e lavorativa.
In assenza di un intervento integrato, questi fattori possono innescare processi di esclusione sociale di lungo periodo.
L’ascolto attivo e non giudicante è il primo passo per ricostruire un legame di fiducia tra il debitore e la rete dei servizi.
Molti debitori pignorati arrivano ai centri di assistenza in una condizione di chiusura emotiva e di sfiducia verso le istituzioni. Per questo, l’operatore sociale deve esercitare una competenza relazionale basata su empatia, riservatezza e rispetto dei tempi personali.
Attraverso l’ascolto, il professionista può:
- comprendere la storia del debito e le cause reali che lo hanno generato (malattia, disoccupazione, separazione, cattiva gestione finanziaria, ecc.);
- individuare le risorse residue (personali, familiari, comunitarie);
- costruire un percorso di empowerment, in cui la persona diventa protagonista del proprio recupero.
L’ascolto, dunque, non è solo un atto di attenzione umana, ma un intervento tecnico e sociale che apre la strada a soluzioni concrete.
Superata la fase di ascolto e valutazione, è necessario un intervento integrato che coinvolga diverse figure professionali: assistenti sociali, educatori, psicologi, mediatori creditizi e legali.
L’obiettivo è duplice:
- Gestire la crisi immediata (contenimento del danno economico, orientamento legale, supporto abitativo).
- Promuovere la ricostruzione socio-economica (educazione finanziaria, reinserimento lavorativo, sostegno psicologico).
Tra le azioni più efficaci rientrano:
- consulenze per la rinegoziazione dei debiti o l’accesso a misure di sovraindebitamento previste dalla legge;
- mediazione tra debitori e creditori per soluzioni sostenibili;
- percorsi di alfabetizzazione finanziaria;
- creazione di reti territoriali tra servizi sociali, enti del terzo settore e istituti bancari sensibili alla responsabilità sociale.
Un sistema sociale equo non può limitarsi a intervenire dopo il pignoramento. È necessario agire in chiave preventiva, rafforzando i servizi di orientamento al credito, le campagne di educazione finanziaria e i canali di ascolto precoce.
Solo anticipando la crisi è possibile evitare che l’indebitamento diventi un meccanismo di esclusione permanente.
La prevenzione passa anche attraverso la lotta alla stigmatizzazione: riconoscere che il debito non è sempre frutto di irresponsabilità, ma spesso di condizioni strutturali (precarietà, bassi salari, imprevisti sanitari o familiari) è un passo decisivo verso un welfare più inclusivo.
L’ascolto e l’intervento sociale nei confronti dei debitori pignorati non rappresentano semplici misure di sostegno individuale, ma azioni di giustizia sociale.
Restituire parola e dignità a chi ha perso fiducia significa rafforzare la coesione comunitaria e ridurre le disuguaglianze.
Ogni progetto di recupero economico deve dunque fondarsi su un principio essenziale: nessuna ripartenza è possibile senza ascolto.
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